Prodotti di investimento inadatti? Ecco la tutela legale contro le “sviste” bancarie |
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Scritto da Diogene |
Lunedì 14 Dicembre 2015 19:56 |
E’ utile ricordare che l’attività tipica della banca è la concessione del credito, e già qui emerge un’anomalia di proporzioni enormi, perché nei fatti da dieci anni a questa parte la principale attività della banca è diventata la vendita e la commercializzazione di prodotti finanziari. Saltiamo tutta la parte sull’opportunità di questa attività, c’è sufficiente giurisprudenza necessaria per dimostrare che questa attività è totalmente scevra di operatori preparati e qualificati, soprattutto di prodotti idonei a soddisfare le reali esigenze del risparmiatore. Oltretutto manca la cultura da parte dei risparmiatori, siamo una società che ancora scambia i “farmacisti” per “medici”........ La novità della recente vicenda delle quattro banche poste in liquidazione è proprio questa: per la prima volta è scattata la tagliola del bail-in e per la prima volta molti risparmiatori italiani hanno capito sulla loro pelle la differenza fra la condizione dei depositanti (pienamente tutelati dall’assicurazione fino a 100mila euro) e quella degli altri creditori. È una trasformazione epocale, che è parte integrante dell’Unione bancaria costruita negli ultimi tre anni sotto la spinta della crisi europea e come tale ampiamente annunciata.In Italia, dove all’ignoranza e alla pigrizia di chi si limita a usare i “servizi” piuttosto che informarsene, fortunatamente la giurisprudenza ha svolto una funzione di tutela del “più debole” ......... In buona sostanza, i cosiddetti prospetti informativi, sono stati sottoposti alla firma del cliente senza esprimere corretamente il grado di rischiosità dell’investimento, nel recentissimo passato i risparmiatori hanno firmato moduli nei quali li si avvisava della pericolosità senza la sufficiente chiarezza (in banchese per intendersi). continua a leggere su INTELLIGONEWS |